Secondo alcuni le origini della ceramica vietrese risalgono addirittura agli etruschi che ebbero in questi luoghi la propagine più meridionale dei loro possedimenti. Alcuni ritrovamenti di vasi in bucchero potrebbero provare questa tesi. Sui resti di un antico stabilimento termale romano presso Marina di Vietri (i cui resti sono visibili in due negozi) è stata trovata una antica fornace (una faenzera) per la cottura della ceramica e molti scarti di produzione. Probabilmente la posizione della fornace a ridosso della spiaggia è dovuta ad un traffico di navi che caricavano la merce per smerciarla nelle vicinanze ma è a partire dal XV secolo che possiamo trovare delle citazioni in documenti della produzione di oggetti di uso comune in ceramica, niente di particolarmente artistico o raffinato sembrerebbe essere stato prodotto fino al XVII secolo quando si inizia a produrre mattonelle per pavimenti o rivestimenti e edicole votive o oggetti sacri. Un periodo particolarmente florido è il cosiddetto periodo tedesco quando a partire dagli anni venti molti stranieri in maggioranza tedeschi giungono vengono a Vietri a lavorare. Dal matrimonio di esperienze diverse e dalla ispirazione di un territorio senza uguali nasceranno veri e propri capolavori. Il periodo tedesco termine nel 1947 ma la voglia di innovare e di creare resta nei tanti artigiani della ceramica che ancora oggi lavorano per conto di grandi artisti affinchè il loro genio creativo possa trovare una realizzazione nella ceramica.

La torretta situata nel parco di villa Guariglia a raito ospita il museo della ceramica dove divisi in tre settori sono collocati i reperti in ceramica che vanno dal '700 al '900. Nel primo settore trovano posto le terracotte policrome di stampo religioso tra cui le acquasantiere. Nel secondo fanno bella mostra gli oggetti d'uso comune quali piatti, brocche, mattonelle ecc. Nel terzo vengono esposte le ceramiche del cosiddetto periodo tedesco